'Fare SEO dall'Italia, Lavorando in Remoto per Aziende Estere' - la mia intervista a The Breaking Web

Andrea Motta a 'The Breaking Web'

Dopo essere passato dal  ‘salotto’ di Francesco Margherita ad aprile di quest’anno, sono stato ospite del recente episodio di The Breaking Web per raccontare la mia storia professionale.

Il tema centrale dell’intervista era di sottolineare ai tanti – giovani e non – che lavorano all’estero e vorrebbero tornare in Italia o a coloro che, magari, pur avendo talento e competenze, non riescono a trovare la posizione lavorativa che fa al caso loro nel Belpaese, come sia possibile continuare a vivere in Italia (Sud compreso), lavorando in modalità completamente remota per aziende straniere.

Ma andiamo con ordine – se scrollate più in basso, proprio sotto il video dell’intervista, vi racconto tutto!

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Lavorare per un'Azienda Estera in Italia

Dopo un excursus sulla mia carriera come consulente SEO ed esperto di marketing, iniziata nel Regno Unito un decennio addietro, ho discusso della mia transizione da un ruole on-site a una posizione lavorativa pienamente in remoto. Prima presso un’azienda tedesca in cui ho lavorato per un anno e mezzo; poi, per un’azienda che ha i propri quartier generali situati a Malta per la quale lavoro tutt’oggi.

Lavorare in modalità completamente remota, del resto, offre una grande flessibilità e libertà, soprattutto in un mondo sempre più interconnesso dove le barriere geografiche stanno diventando sempre meno importanti.

Tuttavia, è  anche vero che, lavorare da remoto (o in modalità smart working, come si dice erroneamente in Italia) richiede una forte capacità di autodisciplina e organizzazione per gestire il proprio tempo e rimanere concentrati, anche se non si è in un ambiente di lavoro tradizionale.

In particolare, durante l’intervista si è sottolineato come sia cruciale avere una buona routine quotidiana e di stabilire dei confini tra la vita lavorativa e quella privata per mantenere un equilibrio e raggiungere un alto livello di produttività.

Che Tipo di Conoscenze Tecniche deve Avere un SEO?

Poi, insieme ai brillanti conduttori di The Breaking Web, Demetrio Orecchio, Michele Senatore, Antonio Mattiacci e Fabio Antichi – recentemente inclusi da WhitePress nella lista dei ’50 migliori esperti di SEO e Digital Marketing in Italia’ – ho discusso di SEO, fornendo consigli a coloro che vogliono entrare nel mondo del lavoro, sia in Italia che all’estero.

Tra gli argomenti toccati a The Breaking Web, un collettivo che spesso si prodiga in divulgazione ed esperimenti SEO, si è parlato del ruolo di un professionista SEO e quanto debba conoscere le basi dei principali linguaggi di programmazione.

Il mio punto di vista, più o meno condiviso anche dal team di The Breaking Web è che – sebbene una conoscenza di base di HTML, CSS e JavaScript possa essere utile per comprendere come un sito web funziona e come i motori di ricerca interagiscono con esso – le competenze più importanti per un SEO sono la comprensione dei meccanismi di funzionamento dei motori di ricerca, la capacità di analizzare i dati e le conoscenze sui trend del settore e le best practice.

Complimenti a Demetrio Orecchio, Michele Senatore, Antonio Matteacci e Fabio Antichi per essere stati inclusi in questa speciale classifica

Meglio Lavorare come Dipendente o Mettersi in Proprio?

Altro argomento di discussione è stato discusso se sia meglio lavorare in azienda o per progetti propri, magari lato affiliate. Il mio punto di vista è che dipende dalle esigenze e dalle preferenze personali, ma entrambe le opzioni hanno i loro pro e contro.

Lavorare in-house o per un’agenzia può offrire una maggiore stabilità finanziaria e la possibilità di lavorare in un ambiente strutturato con colleghi e superiori. Inoltre, le aziende spesso forniscono benefit, quali assicurazione medica privata, budget per il benessere del persone o, più semplicemente, ferie pagate. Tuttavia, ci può essere meno flessibilità, sia nella scelta dei progetti su cui lavorare che nella libertà di azione.

D’altro canto, lavorare per progetti propri, sia affiliate che non, può offrire maggiore flessibilità nella scelta dei progetti su cui lavorare e maggiore libertà creativa

Quanto Conta la SEO Off-Page nel 2023?

Ultimo argomento di dicussione è stato quello relativo allimportanza del lato off-site della SEO nei progetti di iGaming e gambling

Nonostante la reticenza di alcuni SEO italiani – per esempio, nel recente ‘SEO Trends Italia 2022-2023’ di Digital Coach la ‘link building’ è stata inserita come uno dei fattori che fa meno la differenza nel posizionamento dei siti internet al giorno d’oggi – il lato off-site è stato descritto da me e i ragazzi di The Breaking Web come ancora cruciale. 

Del resto, sono decine, come menzionato anche nell’ultimo paragrafo di questo blog, le tattiche off-page continuano a fare la differenza sul posizionamento di un sito internet, soprattutto in nicchie molto competitive.