Consulente SEO: Chi è, di Cosa si Occupa e Perché ti Serve

Confucio diceva che avere la lungimiranza di scegliere il lavoro che ami equivale a non lavorare neanche un giorno in tutta la tua vita.

Mai definizione sembrerebbe più azzeccata nel descrivere la mia relazione con il mondo della SEO, conosciuta in maniera marginale nei miei anni da giornalista digitale e diventata una vera e propria professione dal 2016, durante la mia lunga esperienza nel Regno Unito.

Del resto, pur avendo lavorato in vari settori del Digital Marketing – dalle Paid Ads ai Social Media, passando per Engagement ed Email Marketing – nulla per me è più intrigante della SEO. Ti spiego perché!

Andrea Motta sitting in a meeting room

Tabella dei Contenuti

Cos'è la SEO?

A me piace molto la definizione di Moz, in cui la SEO viene definita come un insieme di pratiche designate a migliorare non solo il posizionamento di un sito sui motori di ricerca, ma anche il modo in cui i risultati appaiono. Essendo la SEO il modo principale per un utente di scoprire contenuti online, ovviamente una buona strategia SEO è fondamentale per migliorare qualità e quantità del traffico del proprio sito internet.

Perché la SEO?

Perché, a differenza di altre tecniche di Digital Marketing, che portano risultati esclusivamente nell’immediato, una strategia SEO, quando ben attuata, può portare risultati nel lungo periodo.

La SEO, infatti, può essere paragonata al giardinaggio. Prendendo in prestito le fasi suggerite da questo blog, proprio come il gardening, ogni attività SEO di successo non può prescindere, metaforicamente, dai momenti di preparazione del terreno, semina, potatura e – nemmeno a dirlo – cura continua (irrigazione, protezione dalle erbacce, ecc.).

Ma andiamo a scoprire nel dettaglio cos’è la SEO e di cosa si occupa la figura del Consulente SEO, una figura di cui ogni azienda, da quelle a carattere familiare alle multinazionali, non può prescindere, se desidera posizionarsi online e, di conseguenza, aumentare le chance di vendere i propri servizi e prodotti tramite il web.

Chi è il Consulente SEO?

Google è il principale motore di ricerca e la sua formula è segreta, un po’ come quella della Coca Cola. Pertanto, garantire il raggiungimento del primo posto sui risultati di Google è impossibile e fuorviante.

Tuttavia, Google stesso, nelle sue linee guida, consiglia ad ogni azienda di assumere qualcuno che si occupi di SEO, che sia esso un in-house SEO specialist o un consulente SEO esterno.

In particolare, Google menziona che assumere un buon SEO può aiutare le aziende ad ottimizzare i propri sito internet, risparmiando tempo e denaro su altri fronti.

Cosa fa il Consulente SEO?

Un consulente SEO pianifica e mette in pratica tutto quell’insieme di strategie on-page, off-page e di technical SEO per fare sì che il posizionamento di un sito internet sui motori di ricerca migliori.

In particolare, Google sottolinea come sia i professionisti della SEO che lavorano in-house, sia i consulenti esterni che lavorano per agenzie o in modalità freelance forniscono servizi utili per i proprietari di siti web, tra cui:

• Revisione gerarchia e alberatura del sito

• Consulenza tecnica sullo sviluppo di siti web: ad esempio hosting, reindirizzamenti, pagine di errore, utilizzo di JavaScript

• Sviluppo di un calendario editoriale e di contenuti

• Ricerca per parole chiave

• Formazione SEO

La SEO è come il giardinaggio
Il sottoscritto in versione bucolica - del resto, la SEO è un po' come il giardinaggio

Un Consulente SEO deve saper programmare?

Ho parlato di questo argomento con Francesco Margherita, tra i principali professionisti e divulgatori italiani in ambito SEO, durante la mia ospitata nella sua rubrica settimanale sul gruppo Facebook, Fatti di SEO (vedi video in allegato).

Un SEO non deve saper programmare. Tuttavia, attraverso l’utilizzo di software come SEMrush, Ahrefs o Screaming Frog, deve essere in grado di identificare le criticità mostrate e sapersi interfacciare con i web developer, indirizzandoli verso la problematica e spiegando loro quanto sia importante risolverla dal punto di vista della SEO.

Poi, in base al loro expertise, toccherà a questi ultimi mettere in pratica una soluzione tecnica utile a risolvere il problema.

Un Consulente SEO deve saper scrivere contenuti?

Un SEO non deve essere un esperto di content. Anche perché spesso si lavora con aziende o clienti così specializzate in settore di nicchia che è più semplice ed efficiente assumere un copywriter professionista specializzato in quei settori, che scriverli noi stessi.

Il SEO deve essere in grado di consigliare al copywriter le tematiche da toccare, i paragrafi da scrivere, i link interni ed esterni da inserire e dove inserirli. Insomma, il suo ruolo è di far sì che su quel contenuto vengano applicate tutte le best practice SEO. 

Quali sono le caratteristiche di un buon Consulente SEO?

Un buon consulente SEO deve essere in grado di interfacciarsi con gli altri stakeholders, sia interni che esterni, facendo capire l’importanza che le sue raccomandazioni hanno nell’ottica della buona riuscita della strategia dell’azienda.

Per esempio, fornire a un cliente raccomandazioni tecniche che lui non farà mai implementare al suo web developer, non ha alcun senso. Allo stesso tempo, se lavori in-house, sarà poco utile pianificare un content calendar che non verrà mai eseguito dai content writer perché i vertici dell’azienda non ritengono che questa sia una priorità.

Il SEO, quindi, dovrà saper far uso dell’arte oratoria per fare un discorso o una presentazione, rivolgendosi direttamente ai suoi interlocutori, in maniera strutturata, per trasmettere informazioni, motivando e persuadendo la sua audience a fidarsi di lui.

Andrea at Disney offices in Hammersmith, London
Fare il consulente SEO vuole dire avere anche clienti fighi (qualche volta) - qui agli uffici della Disney ad Hammersmith, Londra, nel 2016

Quando affidarsi a un Consulente SEO?

Ogni azienda dovrebbe ottimizzare il proprio posizionamento sui motori di ricerca per incrementare la propria visibilità e diventare la vera risposta alle domande dei propri potenziali clienti.

Dalle piccole e medie imprese che operano a livello locale, alle multinazionali.

Dalle aziende che lanciano un servizio e-commerce e basano il proprio fatturato sul successo del proprio negozio online, a quelle che si sostentano attraverso la tradizionale vendita al dettaglio off-line.

Dal panificio sotto casa, al ristorante appena aperto, passando per le grandi catene dell’elettronica di consumo. Nessun business dovrebbe prescindere dalla SEO.

Tuttavia, capire qual è il momento propizio per affidarsi a un Consulente SEO è fondamentale.

La risposta, come spesso in questi casi, è che dipende.

Lo State of Marketing Report di HubSpot ha rivelato come il 75% degli esperti di marketing trova la SEO “estremamente efficace” o “molto efficace” nell’aiutarli a raggiungere i propri obiettivi.

Tuttavia, non di rado, chi prende decisioni all’interno delle aziende è riluttante nell’investire in maniera ingente in un’area che, pur portando risultati estremamente validi nel lungo periodo, fisiologicamente richiede più tempo per poterli toccare con mano.

Secondo MarketHire, però, se sono passati sei mesi e la propria strategia SEO non ha portato i risultati organici sperati, questo è più di un campanello d’allarme che ci spinge a riconsiderare la nostra strategia e spingere ad affidarla a un professionista.

Quando si vedono i risultati della consulenza SEO?

Stima confermata anche da SEMrush, che vede come 6-12 mesi come un periodo di tempo sufficiente per poter misurare l’impatto degli sforzi SEO, giustificando un cambio di rotta o l’investimento di nuove risorse.

I KPI (Key Performance Indicators) – ovvero i valori misurabile che dimostrano l’efficacia con cui un’azienda sta raggiungendo i propri obiettivi – ovviamente, sono tutti da definire in anticipo. E, per quanto riguarda la SEO, riguarderanno soprattutto traffico organico non brandizzato e conversioni (vendite, leads, ecc.).

Come diventare Consulente SEO?

No, per diventare SEO Specialist non serve una laurea.

E, anzi, per dirla tutta, non serve per quasi nessuna professione, a meno che tu non voglia diventare medico o ingegnere.

Io, poi, pur avendo conseguito sia una Laurea Triennale che una Specialistica, forse per via del mio lungo trascorso nel Regno Unito, dove nella stragrande maggior parte dei casi conta più l’esperienza maturata che il famoso ‘pezzo di carta’, ho la personalissima visione che una laurea non serve a garantire uno sbocco lavorativo, ma è più utile a plasmare la forma mentis dello studente e a differenziarlo da chi, per i motivi più variegati e rispettabili, ha deciso di saltare questo passaggio.

È vero, probabilmente, il conseguimento di una laurea o un master in Digital Marketing può aiutare ad acquisire familiarità con la materia dal punto di vista teorico. Anche se, in realtà, le conoscenze teoriche apprese al primo anno del percorso accademico, per via dell’evoluzione della materia, degli algoritmi di Google, dell’ingresso nel mercato di nuovi tool, saranno già ampiamente superate al termine del cursus studiorum.

Pertanto, per ottenere un’infarinatura generale, forse meglio seguire un corso avanzato di un esperto del settore, con poca teoria e tanti case studies recenti, iniziando a mettere in pratica ciò che si apprende sul proprio sito o blog.

Lo step successivo per fare esperienza potrebbe essere quello di presentare la propria candidatura a un’agenzia digitale dove, attorniato da professionisti del settore da cui apprendere e una miriade di clienti con progetti differenti e diversi problemi da risolvere, diverrà naturale migliorare le proprie capacità di problem solving e accrescere il proprio know-how in materia.

Working in agency means 'Beers Friday'!
Lavorare in un'agenzia è spesso sinonimo di Beers Friday! Ecco una foto del mio desk a Brandnation, a Londra, nel 2016

Risorse SEO

Il modo migliore per rimanere aggiornato sulle ultime novità SEO è Twitter, senza alcuna discussione. E non mi riferisco solo ai canali ufficiali di Google e ai consigli dispensati da alcuni guru del colosso di Mountain View, come John Mueller.

Mi riferisco soprattutto ai tanti test e casi studio discussi su Twitter da tanti ottimi professionisti della SEO, stranieri ma anche italiani. Obbligatorio, avere una conoscenza più che sufficiente dell’inglese perché i thread di maggior valore sono proprio in questa lingua.

E a proposito di inglese, tra le fonti di estrema qualità, c’è la newsletter settimanale di Aleyda Solis, professionista di origine nicaraguense attiva in Spagna, che riassume tutti gli accadimenti più importanti dell’ultima settimana nel mondo SEO.

Se trovi comodo ricevere aggiornamenti via email, troverai molto utile anche seguire il Search Engine Journal.

Se sei amanti delle checklist e delle estensioni di Chrome utili per fare SEO, invece, seguire Kristina Azarenko, professionista SEO originaria della Bielorussia ma da anni attiva in Canada, è un must.

In termini di blog, sarebbe un sacrilegio non seguire le pubblicazioni di SEMrush, Ahrefs, ma anche Neil Patel, imprenditore del digital statunitense, per rimanere aggiornato su tutte le recenti best practices.

Se sei all’inizio del tuo viaggio nel mondo della SEO, una risorsa gratuita di estremo valore è la Beginners’ Guide, disponibile in PDF sul sito di Hobo.

Se sei in cerca di eventi e conferenze SEO, ho sentito parlare estremamente bene della conferenza di Chiang Mai in Thailandia, anche se negli ultimi anni è stata cancellata per via del Covid-19.

Invece, ho avuto il piacere di prendere parte a BrightonSEO, una delle più importanti rassegne digital a livello mondiale con svariati speech e interventi interessanti in tema di SEO e non solo.

Organizzata un paio di volte l’anno, le sessioni di BrightonSEO sono disponibili anche online, ma questa formula, seppur funzionale, snatura il senso dell’evento stesso che, oltre ad essere quello formativo, è anche quello di conoscere persone, fare networking e condividere esperienze.

Se invece non mastichi l’inglese e preferisci l’italiano, ecco alcuni libri illuminanti che ho avuto il piacere di leggere (noi italiani, del resto, siamo i migliori nello spiegare i contenuti!):

  • L’Arte della SEO User First – questo testo, elaborato da un team interdisciplinare coordinato da Nereo Sciutto, descrive i cambiamenti della SEO negli ultimi venti anni, toccando dal punto di vista teorico sia il lato tecnico che umanistico della disciplina. Non sono tanti gli aspetti pratici toccati, ma rimane comunque utilissimo soprattutto a chi si approccia alla disciplina.
  • Link Building – Aumenta l’autorevolezza del tuo sito e scala le vette dei motori di ricerca – questo libro tocca i segreti di una delle tematiche più delicate e discusse del lato off-page della SEO: la link building. L’autore, Ivano De Biasi, attraverso una lunga esperienza e case history, porta il lettore alla scoperta di tutti i fattori e le dinamiche per eseguire tale pratica, diminuendo rischi di penalizzazioni da Google. Intrigante e…interessante!
  • Manuale di SEO Gardening – non si tratta del ‘solito libro sulla SEO’. L’autore,  Francesco Margherita, difende la bandiera dei ‘SEO non ingegneri’ e dedica una parte consistente del testo a come applicare la semantica all’attività SEO, in sostituzione dei tradizionali metodi off-site per migliorare il posizionamento di un sito. Consigliato per chi vuole apprendere e…riflettere!

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