Come SEO & AI Cambiano il Giornalismo: Andrea Motta al Podcast del QdS

Andrea Motta al Podcast del QdS su SEO & AI

Andrea Motta, consulente SEO con una lunga esperienza internazionale, è stato ospite della decima e ultima puntata della seconda stagione di Senza Parole Podcast, il format condotto da Sveva Adele Scocco in collaborazione con il Quotidiano di Sicilia.

L’episodio, disponibile sia su YouTube che su Spotify, ha visto la partecipazione anche di Antonino Lo Re, giornalista professionista e caporedattore del QdS, e ha affrontato un tema oggi centrale e in profonda trasformazione: come SEO, intelligenza artificiale e nuove tecnologie stanno cambiando il giornalismo, l’informazione e il comportamento degli utenti.

Andrea Motta, esperto di SEO & AI, di recente relatore al WordPress Meetup Catania con un intervento sui cambiamenti della SEO nell’era dell’AI – oltre ad aver lanciato da poco un corso dedicato proprio a SEO & AI – ha offerto una panoramica chiara e pragmatica sulla direzione che stiamo prendendo.

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Come l’AI sta cambiando la ricerca: “Da query a conversazione”

Dopo le relative presentazioni, Andrea Motta aperto la puntata approfondendo l’impatto dell’intelligenza artificiale sul modo in cui cerchiamo e consumiamo informazioni:

“Osservo due cambiamenti principali. Il primo riguarda la frammentazione della ricerca. Per anni Google ha detenuto un monopolio quasi assoluto: oggi, sebbene rimanga dominante, assistiamo a una crescita significativa delle ricerche svolte tramite chatbot come ChatGPT, Perplexity o Gemini. E non possiamo ignorare che i più giovani affidano le loro ricerche – dalla scelta del ristorante in cui andare a mangiare la sera, alla scelta delle scarpe da acquistare – direttamente a Instagram e TikTok.”

Il secondo cambiamento riguarda la forma della ricerca:

“Se prima le ricerche erano ‘one shot’, oggi si sviluppano come vere e proprie conversazioni. I chatbot mantengono memoria, contestualizzano e sanno restituire esattamente ciò che l’utente cerca, anche a distanza di tempo.”

L’impatto dell’AI sugli editori: chi soffre e perché

Alla domanda se esista un modo per evitare che l’AI “fagociti” il lavoro degli editori, Motta ha spiegato:

Non tutti i settori sono impattati allo stesso modo. Se vuoi fare un acquisto su un e-commerce, giocare al casino online o piazzare una scommessa sportiva, devi comunque entrare nel sito. Ma per gli editori, soprattutto per i contenuti lifestyle, evergreen e per i tutorial, la situazione è diversa. Per esempio, quasi nessuno apre più un sito che ti propone la ricetta della carbonara o i passaggi per cambiare la batteria di un iPhone: hai già la risposta nell’AI Overview di Google, senza necessità di cliccare sul sito. Questo, però, significa meno click sui banner, meno entrate pubblicitarie e, di conseguenza, meno sostenibilità economica per molte realtà editoriali.

La soluzione? Tornare alla qualità

La chiave per non farsi superare dall’AI è puntare sulla qualità. News, esclusive, opinioni, approfondimenti, podcast: tutto ciò che un’intelligenza artificiale non può replicare davvero. Il giornalismo deve alzare l’asticella, non abbassarla.”

Andrea Motta, Consulente SEO attivo a Catania, ma non solo, in virtù della sua notevole esperienza con realtà internazionali, sottolinea che il problema non nasce con l’AI, ma dalla corsa al click:

Prima ancora dell’AI, molte testate hanno iniziato a omologarsi, copiarsi, inseguire titoli clickbait. Intanto proliferavano news farm che generano testi e immagini in automatico a partire da articoli reali. La risposta non può essere scendere a quel livello.”

Possiamo fidarci dell’AI? Dipende da come risponde

Per Motta, il tema della fiducia è centrale:

Le AI hanno una fase iniziale di addestramento in cui assimilano milioni di dati. Dopo la ‘cut-off date’, per rispondere devono collegarsi al web tramite sistemi RAG e, in quei casi, mostrano la fonte. E quando c’è una fonte, l’utente può verificare. Il problema nasce quando la risposta non è collegata a una fonte. In quel caso non puoi sapere se l’informazione sia corretta.”

Motta cita un caso diventato celebre:

“Google, tramite AI Overview, ha mostrato tra i suggerimenti su come affrontare la depressione la risposta di un utente Reddit che suggeriva di ‘gettarsi dal ponte di Golden Gate’ (vedi screenshot sotto). Serve estrema attenzione.”

Golden Gate Bridge

Il ruolo dei giornali nell’era dell’AI

Secondo Motta, le redazioni non dovrebbero opporsi al progresso, ma integrarlo in modo intelligente:

“È giusto non fare i dinosauri. L’AI può velocizzare molti compiti redazionali. Google stesso, nelle proprie linee guida, è passato dal dire che i contenuti dovessero essere scritti da esseri umani, al dire che devono essere autentici e aggiungere valore. Non parla più di chi li scrive. Insomma, l’importante è la content curation: un contenuto generato dall’AI, se curato e rivisto da un redattore, può tranquillamente posizionarsi sui motori di ricerca.”

Se desideri approfondire come SEO e Intelligenza Artificiale possono aiutare la tua redazione, il tuo blog o la tua azienda a crescere online, Andrea Motta offre consulenze personalizzate, audit SEO e supporto strategico sull’uso dell’AI nei contenuti.

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