Lo Stato della Link Building nel 2025: Andrea Motta tra i partecipanti al sondaggio

Ho avuto il piacere di essere contattato da Editorial.Link per partecipare al loro sondaggio sullo stato della link building nel 2025. Questo studio completo ha raccolto le opinioni di 518 professionisti SEO in tutto il mondo, tra cui, tra i tanti, oltre al sottoscritto, anche Sophie Brannon di StudioHawk US, Camilla Engelstad Holt di NOBA Bank Group e Gianluca Fiorelli, uno dei SEO italiani più competenti e conosciuti, anche a livello internazionale.
Perché Questo Studio è Cruciale Oggi
È stato particolarmente significativo poter contribuire in un momento così cruciale. Un momento in cui i motori di ricerca, i comportamenti degli utenti e le pratiche SEO vengono ridefinite dalla ricerca potenziata dall’AI e dai Large Language Models (LLM). Questi cambiamenti sollevano domande importanti su come vengano valutati link, menzioni e segnali di autorevolezza in questo scenario in continua evoluzione.
Quando Hanna Lebedeva mi ha invitato a partecipare allo sondaggio ho accettato con piacere.

Chi ha Partecipato al Sondaggio?
Il sondaggio ha raccolto un campione molto vario di professionisti:
45% lavora in agenzia,
30% sono specialisti in-house,
25% sono freelance.
La maggior parte dei partecipanti proveniva dall’Europa (46%), seguita da USA (25%), Regno Unito (16%) e 13% da altre regioni. Svolto tra marzo e maggio 2025, lo studio offre una fotografia attuale di come si stia evolvendo il settore.

Andrea Motta: '
Alcuni dei dati più rilevanti includono:
AI Search & Backlink: il 74% dei partecipanti ritiene che i backlink influenzino la visibilità nei risultati di ricerca generati dall’AI, come ChatGPT.
Brand Mentions: l’81% ha dichiarato che anche le menzioni di brand non collegate influiscono sul ranking, confermando l’importanza della Digital PR come leva centrale della SEO moderna.
Acquisto di link: il 92% ha confermato che i competitor acquistano backlink, mentre il 56% crede che Google non sia in grado di rilevare sempre questi acquisti.
Budget: il costo medio di un backlink si aggira intorno ai 509$, con aziende nei settori più competitivi che arrivano a investire fino a 8.400$ al mese.
Tempistiche: il 57% si aspetta di vedere risultati tangibili entro 1–3 mesi dall’acquisizione dei link.
Strumenti: Ahrefs resta lo strumento più utilizzato e considerato affidabile per l’analisi dei backlink (68%), seguito da SEMrush (16%) e Majestic (9%).
Red flag: link in uscita spam, contenuti di bassa qualità, calo del traffico organico e scarsa autorevolezza del dominio restano i segnali di allarme più rilevanti.
Insomma, nonostante costi crescenti, come la difficoltà di scalabilità e la complessità nel dimostrare il ritorno d’investimento, il 55% degli specialisti SEO ritiene ancora la link building la parte più difficile della SEO – ma al tempo stesso una delle più indispensabili.

Andrea Motta: “Il Ruolo del SEO è Cambiato, si è Evoluto“
“Essere stato invitato a far parte di questo gruppo di 518 professionisti SEO in tutto il mondo è motivo di grande soddisfazione“ – ha detto Andrea Motta -. “Non è solo un riconoscimento del mio lavoro da Consulente SEO, ma anche un promemoria di quanto il nostro settore sia oggi collaborativo e globale.“
“Negli ultimi dodici mesi” – ha continuato Motta – “il nostro lavoro si è evoluto: non si tratta più soltanto di posizionarsi su Google. Si tratta di intercettare i bisogni degli utenti ovunque essi cerchino risposte. Il ruolo della SEO oggi è rendere i brand visibili in tutti i touchpoint in cui i potenziali clienti cercano attivamente informazioni – non solo sui motori di ricerca tradizionali, ma anche sugli app store, su YouTube e su tutte le piattaforme rilevanti per il pubblico di riferimento.”
“Non siamo più solo ‘SEO Specialist’. Con l’avvento dell’AI, il concetto stesso di visibilità deve essere ripensato come un ecosistema. Infatti, alcuni, come Rand Fishkin, parlano ormai di ‘Search Everywhere Optimisation’; altri, come Helen Pollitt, sostengono che il nostro ruolo è diventato quello di ‘Organic Discovery Specialist’, perché la SEO sta diventando molto più ampia e strategica che in passato.”
“In questo nuovo ecosistema“ – ha chiosato Motta – “link e menzioni di brand restano fondamentali – ed è quello che hanno confermato anche i 518 SEO intervenuti nel sondaggio di Editorial.Link. Insomma, non si tratta di semplici segnali di ranking, ma veri e propri segnali di fiducia. Validano l’autorevolezza, plasmano la percezione e garantiscono che, quando gli utenti (o i sistemi AI) cercano risposte affidabili, i nostri contenuti emergano come credibili e rilevanti.”